Editore: Longanesi – 2015 – 264 pp. (16 €)

Curioso, quando inizi a capire come vanno le cose suona il gong, come se in un quiz televisivo cominciassi a fare il tuo gioco gli ultimi trenta secondi, mentre i tre minuti precedenti li hai passati a guardarti le unghie.

Nato a Napoli, Lorenzo Marone decide di dedicarsi alla scrittura dopo essersi laureato in giurisprudenza e aver lavorato qualche anno come avvocato. Dei suoi libri, molti sono best sellers, tra cui La tristezza ha il sonno leggero (2016) e Magari domani resto (2017). Da Feltrinelli è appena stato pubblicato Tutto sarà perfetto.

La tentazione di essere felici è la storia di Cesare Annunziata, settantasette anni, vedovo, che vive solo in un appartamento di un palazzo napoletano.

Cesare ha due figli: Sveva, avvocato, sposata con un figlio, insoddisfatta del proprio matrimonio, Dante, una galleria d’arte di proprietà e omosessuale, ancora restio a parlarne col padre, nonostante quest’ultimo già lo sappia.

Cesare è un uomo cinico ed egoista, che ha deciso deliberatamente di godersi la vita fregandosene degli altri. Dopo varie vicissitudini e sogni irrealizzati, lui dice, è stato quasi “costretto” a diventare insensibile e a dedicarsi solo a soddisfare i desideri più immediati. Ormai non ha nulla da perdere, né peli sulla lingua.

Ogni tanto gli fanno compagnia Marino, un vecchietto del secondo piano, anche se sono l’opposto l’uno dell’altro, Eleonora, una vicina di pianerottolo, insegnante in pensione divenuta gattara dopo la morte del marito, e Rossana, una donna fissa con cui però va a letto a pagamento.

Un quadretto perfetto, sembrerebbe, se non fosse che con l’arrivo di Emma e il suo compagno, anch’essi vicini di pianerottolo, Cesare sarà costretto a far crollare parecchi muri dentro di sé, barriere di insensibilità che ha impiegato anni ad ergere.

La ragazza vive un dramma all’interno delle mura di casa che non può lasciare indifferente nemmeno uno come Cesare.

Cosa dovrà affronterà per lei? Come andrà a finire? Sapete che non amo svelare troppo.

Di questo libro voglio parlarvi invece della tenerezza che mi ha suscitato il protagonista, la sua convinzione di essere insopportabile e il mio affetto e la simpatia che invece da subito ho provato per lui. Cesare è un uomo divertente ma molto profondo, che ha capito tutto della vita e la guarda con cinismo, ma non con cattiveria. Ed è proprio questo che mi ha colpito.

È un personaggio molto affascinante, che ci racconta di come paga la sua infermiera per godersi un po’ di passione ogni tanto, ma poi parla con la moglie che non c’è più, solo fra le mura di casa. Dice di non sopportare la puzza che proviene dalla casa della gattara, ma poi si ritrova a dar da mangiare e ad addormentarsi sul divano con uno dei suoi gatti.

Insomma luci ed ombre che convivono, cinismo e gran cuore nella stessa persona. Da parlarne all’infinito, perché non puoi non affezionarti.

Anche con i figli e il nipote Cesare ha un rapporto particolare. Con Sveva c’è più confidenza, ma nonostante li snobbi e non gli interessi minimamente di fare il nonno, è orgoglioso di loro e li ama immensamente. Guai a dirglielo però.

Tutto, grazie ad Emma, verrà scardinato e messo in discussione pagina dopo pagina: il rapporto con il suo passato, con i figli, con Rossana.

La lettura è piacevolissima e scorrevole, lo stile immediato, semplice, pieno di freddure e riflessioni del protagonista, mai pesanti o fuori luogo. Le ultime pagine sono davvero poetiche, una lista di “mi piace” che il protagonista fa prima di un momento cruciale della sua vita.

Sicuramente un libro da leggere, non potrai resistere a Cesare, te lo assicuro.

Alicedicarta

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